Crazy is a compliment. Avere successo andando controcorrente by Linda Rottenberg

Crazy is a compliment. Avere successo andando controcorrente by Linda Rottenberg

autore:Linda Rottenberg [Rottenberg, Linda]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2018-06-07T22:00:00+00:00


5. Sognate in grande ma concretizzate in piccolo

Era il genere di dono inatteso degli dèi delle pubbliche relazioni che gli imprenditori sognano. Nel dicembre del 2012 l’editorialista di Slate Farhad Manjoo scrisse un articolo nel quale affermava che la felpa col cappuccio venduta da American Giant, una strartup di San Francisco, fosse la migliore mai prodotta. «Non c’è proprio paragone tra la felpa di American Giant e la concorrenza» scriveva Manjoo. «A indossarla, vi verrà da chiedervi perché gli altri vestiti non siano fatti altrettanto bene.»

La storia divenne virale. Abc News, Npr e Bbc si accodarono. Nel giro di trentasei ore, la compagnia aveva esaurito le felpe. «Ci erano rimasti solo gli scaffali» ricorda Bayard Winthrop, il fondatore.

Una perfetta storiella motivazionale di meritatissimo successo, eh?

Mica tanto. La compagnia non riuscì a star dietro alla domanda. Quegli scaffali restarono vuoti per quasi sei mesi. Un cliente deluso commentò così su Slate: «La ditta farà pure le migliori felpe del mondo (giudicherò da me se mai la mia dovesse arrivare), ma quanto a ingrandirsi per rispondere alla domanda creata da questo articolo sono uno schifo totale».

Il pasticcio bruciava ancora di più perché Winthrop, prima di fondare l’azienda, era stato un esperto di crescita. Quando una ditta voleva crescere ma non ci riusciva, chiamava lui. E ora si trovava davanti al problema opposto. «Pianificare l’inventario, i tuoi sistemi, la tua capacità di crescere… Tutto bellissimo in teoria» dice. Ma quando la concretizzazione non rispecchia il programma, ottenete quello che un giornalista definì un successo catastrofico, un’azienda spinta dalla fama istantanea verso un’altrettanto istantanea rovina.

Sognare in grande è ammirevole, ma se non siete capaci di concretizzare in piccolo non aspettatevi che la vostra visione si avveri.

Nel 2011, un gruppo di imprenditori, venture capitalist e accademici della Silicon Valley che si faceva chiamare Blackbox, si mise al lavoro per identificare quello che chiamava il genoma delle startup del settore tecnologia. «Più del 90 per cento delle startup fallisce» scrisse il gruppo in un documento intitolato The Startup Genome Report «principalmente a causa dell’autodistruzione più che della concorrenza.» Perfino quelle che arrivano al successo, affermavano, vivono diverse esperienze di premorte sul loro cammino.

Blackbox creò un database con 3200 startup online ad alto tasso di crescita e ricevette feedback approfonditi da 650 compagnie. Conclusione numero uno: l’ingrandimento prematuro è la motivazione più comune alla base dei fallimenti delle startup. Tre quarti delle startup falliscono per questo, affermarono. Pensateci: la minaccia più seria al successo non sono i prodotti scadenti, il design mal fatto o la mancanza di fondi. Il principale ostacolo al diventare grandi è cercare di diventare grandi troppo presto. O, per dirla con le parole del giornalista, gli imprenditori «tendono a perdere la battaglia quando sono agli inizi perché fanno il passo più lungo della gamba».

Ecco alcune delle ragioni più comuni che hanno causato il fallimento di quelle compagnie:

• aver realizzato un prodotto che non risolveva alcun problema;

• aver investito troppo tempo nell’acquisizione di nuovi clienti e troppo poco nel miglioramento del prodotto;

• aver tirato avanti a testa bassa senza prestare attenzione al feedback degli utenti.



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